Durante la pandemia e nelle particolari situazioni di emergenza attuali, ci siamo resi conto di quanto sia cruciale la Medicina del Territorio, e l’evidente mancanza o carenza di questa ha portato gli ospedali ad affollarsi velocemente, generando una serie di problemi correlati.
Andiamo a chiarire le finalità e i compiti di questo fondamentale aspetto dell’assistenza sanitaria territoriale.
Cos’è la Medicina del Territorio?
La Medicina del Territorio si riferisce a tutte quelle prestazioni sanitarie di primo livello e pronto intervento, volte principalmente alla prevenzione, che rappresentano un’alternativa all’ospedalizzazione. In altre parole, questi servizi mirano a evitare l’affollamento degli ospedali a causa di patologie minori, garantendo invece un’assistenza continua ai pazienti dimessi dagli ospedali (fase post-acuta) e a coloro che soffrono di patologie croniche. Questi servizi dovrebbero favorire l’integrazione tra il livello sanitario di base e i livelli superiori, costituendo un filtro tra l’assistenza ambulatoriale sul territorio e l’assistenza specialistica, che richiede strutture più adeguate e personale più specializzato.
I problemi nell’attuazione
Purtroppo, la reale attuazione di queste misure è ostacolata da una cultura prevalentemente orientata verso gli ospedali (“porto mio figlio con la febbre in ospedale”, “mi reco in ospedale per una distorsione alla caviglia” e così via) e da una cronica mancanza di risorse e modelli organizzativi adeguati, che consentano ai professionisti di operare sul territorio con serenità. Tra le figure professionali coinvolte si possono citare i Medici di Medicina Generale (MMG), i Pediatri di libera scelta, i Medici di continuità assistenziale (Guardia Medica) e i Medici specialisti ambulatoriali.
Cosa manca per un’efficace Medicina del Territorio?
Per evitare di sovraccaricare gli ospedali con problemi di salute banali, sarebbe opportuno adottare un modello organizzativo comune a livello nazionale. Inoltre, sarebbe importante disporre di infermieri presenti sul territorio e di strutture in grado di erogare servizi come la distribuzione di farmaci per patologie croniche (evitando code inutili presso i MMG per le prescrizioni), somministrazioni di iniezioni, medicazioni e altro ancora. La Medicina del Territorio ha tutte le potenzialità per diventare un punto di riferimento fondamentale per garantire un’assistenza sanitaria adeguata e migliorare sensibilmente la qualità delle cure.
Affinché la medicina del territorio possa davvero evolversi e ridurre la dipendenza dalle strutture ospedaliere per ogni problema di salute, sarebbe opportuno adottare un modello organizzativo comune su scala nazionale. Inoltre, sarebbe auspicabile la presenza di infermieri anche sul territorio, nonché di strutture capaci di gestire la distribuzione dei farmaci cronici, le iniezioni, le medicazioni e altre necessità quotidiane. In questo modo, la medicina del territorio potrebbe diventare un punto di riferimento essenziale per fornire un’assistenza sanitaria adeguata e migliorare significativamente la qualità delle cure offerte alla popolazione.
In conclusione, la medicina del territorio rappresenta una risorsa cruciale per il sistema sanitario, in grado di alleggerire il carico sugli ospedali e garantire una migliore assistenza ai pazienti. Investire nella sua evoluzione e nello sviluppo di adeguati servizi sul territorio è fondamentale per costruire un sistema sanitario più efficiente e resiliente, capace di far fronte alle sfide presenti e future.