violenza di genere

Come aiutare e tutelare vittime di violenza di genere

Cos’è la violenza di genere

Con “violenza di genere” si fa riferimento a qualsiasi forma di violenza fisica, psicologica, sessuale o economica esercitata contro una persona o un gruppo di persone esclusivamente o primariamente sulla base del suo sesso biologico, della sua identità di genere o del suo orientamento sessuale.

Questa espressione include, quindi, non solo la discriminazione contro le donne, ma anche quella contro gli uomini e le persone LGBTQ+, nonché il sessismo, la misoginia, la misandria e l’omotransfobia, che possono manifestarsi sotto forma di atti persecutori, minacce, stalking, insulti verbali e aggressioni fisiche, fino ad arrivare allo stupro e al femminicidio.

In Italia, la normativa contro la violenza di genere (aggiornata con la Legge n. 69 del 9 agosto 2019, anche nota come “Codice rosso”), tutela le vittime da “ogni atteggiamento violento e persecutorio e che costringono la vittima a cambiare la propria condotta di vita”, inclusi:

  • la costrizione o induzione al matrimonio, volto a contrastare il fenomeno dei matrimoni forzati e delle spose bambine;
  • la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate (revenge porn);
  • la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso;
  • la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

Come riconoscere una situazione di violenza di genere

Il primo passo per sostenere e aiutare una vittima di violenza è, innanzitutto, prestare attenzione e riconoscere i primi segnali di una situazione di disagio e abuso. I principali campanelli d’allarme vengono proprio dalla vittima: esistono, infatti, degli indicatori psicologici, comportamentali e fisici che si possono riscontrare nelle persone che hanno subito violenza.

  • Segnali psicologici: la vittima manifesta stati di paura, ansia, depressione, attacchi di panico, perdita di fiducia, senso di colpa;
  • Segnali comportamentali: la vittima si isola e si chiude in se stessa, è spesso in ritardo o assente da lavoro o da scuola, è agitata quando è lontana da casa e fornisce spiegazioni e giustificazioni non sempre congruenti (per esempio, in presenza di danni da percosse);
  • Segnali fisici: la vittima presenta lividi, bruciature, fratture, aborti spontanei, disturbi alimentari.

Come intervenire

Come indicato nel portale del Ministero della Salute dedicato alla salute della donna e alla prevenzione della violenza di genere, se si è a conoscenza o si assiste a una situazione di violenza, è opportuno innanzitutto fornire alla vittima tutti i contatti necessari per richiedere aiuto e – senza, però, forzarla – denunciare.

  • Numero antiviolenza e anti stalking 1522: numero di pubblica utilità attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno, accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un’accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. L’App 1522,  disponibile su IOS e Android, consente alle donne di chattare con le operatrici. È possibile chattare anche attraverso il sito ufficiale.
  • App YouPol: realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo, l’App è stata estesa anche ai reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche.
  • Pronto Soccorso: se la vittima ha bisogno di cure mediche immediate e non procrastinabili, è opportuno rivolgersi agli operatori socio-sanitari del Pronto Soccorso che, oltre a fornire le cure necessarie, sapranno indirizzare la persona vittima di violenza verso un percorso di uscita dalla violenza.
  • Mappa dei consultori in Italia: servizi socio-sanitari integrati, presso cui è possibile richiedere informazioni, consulenze sanitarie, visite ginecologiche, eventuali prescrizione di terapie.
  • Centri antiviolenza: strutture in cui la vittima o la persona minacciata da qualsiasi forma di violenza può essere accolta, ascoltata e aiutata ad uscire dalla situazione di abuso. I centri antiviolenza offrono, in molti casi, anche servizi di accoglienza telefonica, attività di consulenza psicologica e consulenza legale.

I nostri corsi ECM

Il Master ECM Online in Specialista nella tutela e assistenza di donne vittime di violenza è rivolto a psicologi e psicologhe, assistenti sociali, insegnanti, forze dell’ordine, medici e infermieri, studenti/esse e tutti coloro che svolgono una professione sociosanitaria o educativa che possono trovarsi a lavorare con donne e/o bambini vittime di violenza.

Nei primi tre moduli, il Master presenta una panoramica storica sul femminismo, sulla dimensione culturale della violenza di genere e sui provvedimenti normativi relativi ai diritti delle donne, incoraggiando una riflessione sui ruoli e gli stereotipi di genere ancora presenti nella società.

A partire dal quarto modulo, il corso si focalizza sui diversi tipi di violenza di genere (fisica, psicologica, sessuale ed economica), analizzando gli effetti psicologici, sociali e legali della violenza intrafamiliare, della tratta di esseri umani e dello stalking.

Infine, gli ultimi cinque moduli presentano le possibili tipologie di intervento e prevenzione per la tutela e l’assistenza delle vittime di violenza di genere: il lavoro nei Centri Antiviolenza, la consulenza psicologica, la psicoterapia, i servizi riabilitativi rivolti agli uomini autori di violenza e i programmi di sensibilizzazione da svolgere nelle scuole.

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