La Commissione Nazionale per la Formazione Continua è tornata a esprimersi sul tema dello spostamento dei crediti ECM. Questa procedura, attiva da aprile 2024, consente ai professionisti sanitari di trasferire i crediti ECM accumulati nel 2023 (anno di proroga) dal triennio 2023/2025 al triennio 2020/2022 tramite il sito CoGeAPS, garantendo la conformità all’obbligo formativo.
Nella delibera 6/24, la Commissione ECM stabilisce: “L’acquisizione dei crediti formativi relativi al triennio 2020-2022 è consentita fino al 31 dicembre 2023, per tutti i professionisti che hanno conseguito i crediti entro tale data. Lo spostamento dei crediti è consentito fino al 31 dicembre 2025“.
Ne abbiamo parlato con l’esperto del sistema ECM, Sandro Di Sabatino, che il prossimo 28 maggio parteciperà al webinar “Obbligo formativo ECM e assicurazioni: le ultime novità. A cosa fare attenzione nel triennio”, organizzato da Consulcesi Club, per fornire una spiegazione tecnica dettagliata sulla procedura.
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La delibera modifica quella dell’8 dicembre 2023, spiega Di Sabatino, la quale prevedeva che l’acquisizione dei crediti formativi relativi al triennio 2020-2022 fosse consentita fino al 31 dicembre 2023 per eventi con ‘data di fine evento’ al 31 dicembre 2023. La possibilità di spostamento dei crediti era consentita fino al 30 giugno 2024. Con questa modifica, si stabilisce non solo che il termine ultimo per lo spostamento è il 31 dicembre 2025, ma anche che l’acquisizione dei crediti relativi al triennio 2020-2022 è consentita per i professionisti che hanno conseguito i crediti entro il 31 dicembre 2023. Questo significa che se un professionista ha ottenuto crediti entro il 31 dicembre 2023, i suoi crediti sono validi anche se la data di fine dell’evento è successiva.
I rischi per i professionisti sanitari
La recente decisione della Commissione ECM consente ai provider di completare la certificazione dei crediti accumulati dal 2020 al 2023, dando al contempo più tempo ai professionisti sanitari per regolarizzarsi entro la fine del triennio in corso. Questa scelta è stata sicuramente influenzata dalle dichiarazioni del Ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha ricordato come, secondo il decreto attuativo dello scorso febbraio, la Legge Gelli stabilisce che chi non è in regola con almeno il 70% dei crediti ECM rischia di non avere copertura assicurativa in caso di contenzioso.
“Essere in regola con l’obbligo ECM è fondamentale per non ritrovarsi senza copertura assicurativa in caso di contenzioso”, conferma l’esperto Sandro Di Sabatino. “La formazione continua è un dovere deontologico, sanzionabile dagli ordini professionali, per medici e operatori sanitari. Una formazione adeguata è essenziale per garantire che i pazienti ricevano cure da professionisti aggiornati e preparati, in linea con l’evoluzione della ricerca scientifica”.
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Trienni 2014/2016 e 2017/2019: cosa succederà?
Rimane ancora incerto il destino dei crediti relativi ai trienni 2014/2016 e 2017/2019. Non è ancora stata emessa una delibera specifica per questi periodi. I crediti compensativi saranno accumulabili nel triennio 2023/2025?
“Manca ancora una delibera che stabilisca i criteri e le modalità per il recupero dei crediti,” conferma Di Sabatino. “Una delle opzioni in discussione è quella di sommare i crediti residui dei trienni precedenti all’obbligo formativo individuale del triennio in corso. In questo modo, ogni professionista potrebbe sanare la propria posizione acquisendo nel triennio attuale anche i crediti non ottenuti in quelli precedenti. Tuttavia, siamo in attesa della decisione definitiva da parte della Commissione Nazionale per la Formazione Continua”.
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