Il Cogeaps fa partire le lettere sull’obbligo formativo ECM per i professionisti sanitari

Il Cogeaps ha dato inizio all’invio delle lettere indirizzate  alle Federazioni di tutta Italia con le posizioni di ogni singolo professionista sanitario rispetto all’obbligo formativo ECM, che prevede una scadenza il prossimo dicembre. Roberto Monaco, presidente del Consorzio Gestione Anagrafica Professioni Sanitarie, lo aveva annunciato mesi fa, ribadendo l’importanza che il professionista sanitario abbia una buona formazione, al di là delle sanzioni previste. 

Qual’è il contenuto delle lettere?

Con le lettere inviate dal Cogeaps alle Federazioni, si vuole dare comunicazioni a queste ultime del numero dei professionisti sanitari certificabili, in regola quindi con i crediti ECM previsti, e non certificabili di ogni singolo Ordine che rappresentano. È un servizio che il Cogeaps, in accordo con le Federazioni, ha trasmesso per rappresentare lo stato dell’arte al momento attuale. E’ comunque importante ricordare che ci sono ancora dei mesi a disposizione per la chiusura del triennio in corso.

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Come procedono gli Ordini professionali

Roberto Monaco riporta che probabilmente saranno inviati i singoli file agli Ordini professionali e il presidente di ogni Ordine ha autonomia nel decidere cosa fare, avendo la possibilità anche di rilasciare un attestato ai suoi iscritti risultati certificabili. Allo stesso tempo, ogni Ordine ha la possibilità di avere un quadro completo anche di quanti sono gli iscritti che non sono riusciti a raggiungere i crediti previsti. 

Quali sanzioni sono previste se i crediti non sono raggiunti

Bisogna innanzi tutto precisare che le situazioni non sanate relative ai trienni precedenti non sono in alcun modo recuperabili e le sanzioni sono quelle previste dalla legge e vanno dall’avvertimento, alla censura, fino alla sospensione. In questo momento, tuttavia, non esiste ancora una commissione nazionale ECM, quindi è necessario aspettare che venga formata. 

L’importanza dei crediti formativi

Roberto Monaco sottolinea che, al di là del discorso sanzionatorio, che è previsto per legge ma che va deciso insieme da tutte le Federazioni, la cosa importante è che il professionista sanitario abbia una buona formazione e che sia in grado di dare prestazioni adeguate e di alto valore per i cittadini. Per Monaco l’importanza della formazione non è accumulare crediti ma erogare prestazioni di alta qualità. L’invito per i professionisti sanitari è, quindi, di continuare a formarsi per renderci competitivi in Europa. Chi non è in regola, motivo per cui arriva la lettera, deve invece avere tempo di formarsi entro il 31 dicembre prossimo. 

Rischio copertura assicurativa per chi non ha completato almeno il 70% dei crediti formativi ECM

Per coloro in quali non hanno completato almeno il 70% dei crediti formativi ECM, c’è un rischio di copertura assicurativa: in particolare, chi non è in regola con i crediti ECM perde anche i diritti assicurativi come professionista e quindi può trovarsi sprovvisto nel caso si fosse coinvolti in un procedimento legale. Monaco sottolinea che questo è un problema che riguarderà il prossimo triennio, ma che è reale. Tuttavia, torna a ribadire l’importanza dell’aggiornamento professionale non al fine di cumulare crediti, ma per garantire una cultura della formazione e un aggiornamento professionale che sia la passo con i tempi che cambiano. 

L’esigenza di una formazione rapida durante la pandemiaMonaco evidenzia come durante la pandemia sia stata necessaria una formazione rapida per rispondere ad una situazione di emergenza sanitaria e i professionisti hanno sentito la necessità di formarsi per poter essere in grado di portare il proprio contributo alla cittadinanza. Sottolinea come un Paese civile deve essere in salute ma anche formato e culturalmente pronto alle sfide del futuro.

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