comunicazione aumentativa alternativa

La Comunicazione Aumentativa Alternativa 

Cos’è la Comunicazione Aumentativa Alternativa 

La Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) consiste in un insieme di strategie, strumenti e tecniche messe in atto in ambito clinico e domestico per garantire la comunicazione alle persone che, a causa di patologie congenite o acquisite, non possono esprimersi verbalmente.

I disturbi e le condizioni cliniche che interferiscono con il linguaggio, infatti, possono rappresentare una barriera comunicativa all’apparenza insormontabile sia per chi ne soffre sia per le persone che ha attorno e, in assenza di strumenti efficaci, rischiano di compromettere gravemente la qualità della vita di individui e famiglie.

È bene notare, tuttavia, che la CAA non nasce con l’obiettivo di sostituire il linguaggio verbale, bensì di accompagnarlo, favorirlo e potenziarlo. In quanto “aumentativa”, infatti, la CAA prevede la presenza simultanea del linguaggio verbale orale e di uno strumento alternativo o simbolo (visivo o uditivo) finalizzato a facilitare la comprensione del messaggio. Il simbolo rappresenta, di fatto, un supporto che favorisce la comprensione dello stimolo verbale orale in entrata, senza inibire, invece, la produzione verbale in uscita (qualora possibile).

A cosa serve la Comunicazione Aumentativa Alternativa

La Comunicazione Aumentativa e Alternativa rappresenta un’area della pratica clinica che cerca di compensare la disabilità temporanea o permanente di persone con bisogni comunicativi complessi.

I potenziali utilizzatori della CAA sono persone con disabilità congenita, che possono utilmente utilizzarne le strategie come supporto per lo sviluppo e il potenziamento delle competenze verbali o, in assenza di tale possibilità, come modalità principale per la comunicazione di scelte, pensieri e sentimenti (es: il Linguaggio dei Segni utilizzato dai non udenti). 

La CAA è utilizzata ampiamente anche per supportare la comunicazione di persone affette da disabilità acquisita in età adulte, ad esempio a causa di traumi, lesioni delle aree cerebrali deputate al linguaggio (con conseguenti afasie o aprassie verbali), oppure malattie (sclerosi laterale amiotrofica, sclerosi multipla, Alzheimer, ictus).

Infine, la CAA può essere usata in tutti quei casi in cui la comunicazione tradizionale è preclusa solo temporaneamente: ad esempio, con pazienti ricoverati in terapia intensiva e in pronto soccorso oppure con persone straniere che iniziano ad approcciarsi con la lingua locale, con tutte le difficoltà che possono derivarne.

Non si tratta, quindi, semplicemente di una tecnica riabilitativa, ma di un sistema flessibile e adattabile che tiene conto delle specifiche situazioni ed esigenze, promuovendo lo sviluppo (o la ri-conquista) della capacità di linguaggio laddove possibile e fornendo uno strumento di comunicazione condiviso di facile utilizzo per chi, invece, non ha questa possibilità.

Gli strumenti della Comunicazione Aumentativa Alternativa

Il sistema di scrittura in simboli rappresenta una delle forme più comuni di CAA. In primo luogo, questo sistema viene utilizzato nell’“etichettatura”: a ciascun oggetto presente nell’ambiente e a ciascuna attività (es: mangiare, lavarsi, ecc.) viene associato un simbolo e viene apposta un’etichetta, così da facilitare la comprensione della corrispondenza oggetto-simbolo. 

Una volta acquisita la padronanza di queste corrispondenze, è possibile costruire una tabella di comunicazione portatile (in formato cartaceo o digitale), attraverso cui la persona può selezionare, secondo le modalità che le sono possibili, i simboli necessari a trasmettere il proprio messaggio. I simboli possono consistere nella rappresentazione di oggetti concreti, miniature di oggetti, simboli grafici (foto, disegni), lettere o parole, in base alle competenze verbali del soggetto e ai suoi specifici bisogni comunicativi complessi.

Un’altra forma di CAA attualmente molto comune e diffusa è rappresentata dai software di comunicazione e dai VOCAs (Vocal Output Communication Aids). 

Nel primo caso, si tratta di programmi che necessitano dell’installazione su un device per funzionare (solitamente un pc) e consentono di riprodurre le tabelle di comunicazione sullo schermo, dalle quali l’utilizzatore può selezionare i simboli tramite tastiera, mouse o sensori.

I VOCAs, invece, sono strumenti che non hanno bisogno di essere collegati ad alcun device e sono costituiti da una pulsantiera e da un altoparlante. A ciascun pulsante è associato uno specifico messaggio pre-registrato, così che l’utilizzatore possa comunicare attraverso la pressione di uno o più pulsanti in sequenza.

Per approfondire

Il tema della CAA è approfondito nel corso online LA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA (CAA) NEI DISTURBI DEL LINGUAGGIO, tenuto dalla Dott.ssa Emanuela Di Tommaso, Psicologa Clinica e della Salute, Esperta in Autismo e Disturbi della Comunicazione.

Il corso, articolato in 3 moduli, ha l’obiettivo di fornire strumenti teorico-pratici rispetto alla comunicazione aumentativa alternativa nella pratica clinica in riferimento alla trattazione dei principali disturbi del linguaggio (secondo i criteri diagnostici del DSM 5), evidenziando come un intervento ben strutturato di CAA possa contribuire a colmare le lacune linguistiche e comunicative delle persone con bisogni comunicativi speciali. 

Inoltre, il corso fornisce conoscenze e competenze funzionali all’utilizzo della metodologia della Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) e delle relative Tecnologie (es: VOCAs e metodo PECS), per sostenere la partecipazione delle persone con difficoltà nell’area della comunicazione.

Il corso si rivolge a tutti coloro che abbiano curiosità sul tema o si trovino a convivere con una persona con disturbi del linguaggio congeniti o acquisiti ed è accreditato per 5 ECM per tutti i professionisti sanitari.

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