“La qualità dell’assistenza infermieristica è definita come la capacità di migliorare la salute e la soddisfazione di una popolazione nei limiti concessi dalle tecnologie, dalle risorse disponibili e dalle caratteristiche dell’utenza” (Bonaldi, 1998).
La qualità dell’Assistenza infermieristica dipende da diversi fattori e senza dubbio è definita in maniera differente dagli operatori sanitari e dai malati.
L’assistenza infermieristica accettabile
La persona percepisce l’assistenza infermieristica come “di qualità”, quando è “dotata di accettabilità”.
Per accettabilità s’intende il grado di apprezzamento del servizio ricevuto da parte dell’utente. Essa dipende da diversi fattori, ma in linea generale vengono considerati importanti i seguenti:
- “il sollievo dei sintomi, le relazioni interpersonali, il grado di coinvolgimento nelle decisioni, la soddisfazione delle aspettative individuali, l’accessibilità ed il comfort” (Bonaldi, 1998).
- La soddisfazione del paziente è uno dei più importanti fattori dell’assistenza sanitaria, in quanto è noto che nessuno meglio di chi riceve le cure può giudicare il suo stato di salute, di benessere, di malessere e di qualità della vita (Bonaldi, 1998).
La soddisfazione dell’utente rappresenta spesso una misura di esito favorevole delle cure ed il suo livello di gradimento può influirne. Tanto maggiore sarà quest’aspetto tanto maggiore sarà la compliance che si otterrà dal curato nel processo assistenziale. Inoltre, una persona soddisfatta, segue le indicazioni dell’infermiere e rappresenta un utile indice per la valutazione della relazione interpersonale, consentendo di scegliere tra metodi alternativi di erogazione delle cure.
Alla luce di ciò, si può comprendere come i servizi debbano mettere al centro del loro operato la figura epicentrica del processo di cura, ossia il malato. Questo non toglie che essi debbano comunque essere efficienti, ovvero produrre risultati che a parità di altri servizi costino meno e a parità di risorse offrano i migliori risultati (Bonaldi, 1998).
L’assistenza infermieristica rapida
Rapidità, comprensione, capacità di dialogo, capacità di innovazione, sono le qualità che un’organizzazione di successo deve ricercare per erogare, di fatto, un servizio realmente vicino ai bisogni dei cittadini (Bonaldi, 1998).
La ricerca scientifica in ambito infermieristico e l’agire basato su prove di efficacia contemplano la prospettiva fondata sugli elementi sopracitati. A tal proposito Archie Cochrane (Galashiels 1909- 1988), medico scozzese e ricercatore, nel 1972 raccomandò che nessun trattamento diagnostico e terapeutico fosse introdotto nella pratica medica senza averne verificato puntualmente l’efficacia mediante la realizzazione di almeno uno studio clinico randomizzato e controllato (Bonaldi, 1998). Nacque così, agli inizi degli anni ’90, presso la Mc Master University canadese la medicina basata sulle evidenze, da cui si origina anche il nursing (Evidence Based Medicine, Evidence Based Nursing), (Bonaldi, 1998).
Evidence Based Nursing
L’Evidence Based Nursing permette agli infermieri di assumere decisioni cliniche utilizzando le migliori ricerche disponibili, la loro esperienza clinica e le preferenze della persona (Bonaldi, 1998).
Attraverso le banche dati biomediche online come Medline, Cinahal, Cochrane, Embase, gli infermieri si possono documentare in modo autonomo sulle ultime prove di efficacia, utilizzando la ricerca bibliografica della letteratura infermieristica e scientifica come mezzo per risolvere i dubbi conoscitivi della quotidiana pratica assistenziale.
L’Evidence Based Nursing permette di valutare criticamente attraverso studi randomizzati, controllati, di coorte o caso controllo i dati. L’assistenza infermieristica essendo “un arte” ed “una scienza”, richiede la comprensione e l’applicazione di conoscenze che siano quindi “Research”, “Evidence” e “Competency Based”. Inoltre, il concetto di “Evidence Based 31 Health Care”, ossia le cure basate su risultati di ricerche valide e sulle osservazioni cliniche di esperti qualificati o su standard accreditati, sono l’indice di base di una buona pratica assistenziale. Per la prima volta nel 1996 il termine Evidence Based Nursing compare tra le parole chiave della banca dati Medline.
Nel 1997 il termine viene usato per la prima volta in Italia, comparendo “sull’Infermiere”, rivista della Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi.
Il nursing raggiunge così un’importante obiettivo per la sua pratica e per la sua evoluzione, essa però non copre tutta l’area del sapere disciplinare, infatti alcune aree infermieristiche come quelle legate allo studio dei processi comunicativi e relazionali non possono essere sempre misurate in base all’evidenza scientifica.
L’evidence based nursing è per questo motivo uno strumento, ma l’accortezza, la comprensione, il buon senso e la personalizzazione, difficilmente saranno oggetto di studi di efficacia, ma non per questo sono elementi meno importanti.
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